Ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per i respingimenti illegali in Egeo

di Fulvio Vassallo Paleologo

Gli avvocati Omer Shatz e Iftach Cohen di front-LEX, Loica Lambert e Mieke Van den Broeck di Progress Lawyers Network, con il sostegno di Panayote Dimitras e Leonie Scheffenbichler di Greek Helsinki Monitor, e Gabriel Green di front-LEX hanno presentato oggi un ricorso contro FRONTEX alla Corte di giustizia dell’Unione Europea con sede a Lussemburgo. Il ricorso è stato promosso per conto di due richiedenti asilo, un minore non accompagnato e una donna che, mentre chiedevano asilo sul suolo dell’UE (Lesbo), sono stati arrestati violentemente, aggrediti, derubati, rapiti, detenuti, trasferiti con la forza in mare, espulsi collettivamente , e infine abbandonati su zattere senza mezzi di navigazione, cibo o acqua. I ricorrenti sono stati vittime di altre operazioni di “respingimento” durante il tentativo di cercare protezione nell’UE. Come hanno dichiarato gli avvocati dei ricorrenti “confidiamo che la Corte ascolti le vittime, veda ciò che tutti vedono, chieda conto all’agenzia di frontiera dell’UE e ripristini lo Stato di diritto sulle terre e sui mari dell’UE”, 

L’agenzia per il controllo delle frontiere esterne Frontex è da tempo al centro di una indagine del Parlamento europeo per la scarza trasparenza delle sue attività amministrative e per le attività di “law enforcement” (contrasto dell’immigrazione irregolare) svolta alle frontiere esterne dell’Unione Europea che non rispetta i diritti umani delle persone intercettate, a partire dal diritto alla vita, ed il diritto di chiedere asilo in frontiera, sancito dalla Convenzione di Dublino e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, oltre che dal Regolamento Dublino III e dalle Direttive europee in materia di protezione internazionale. Assolutamente preoccupanti sono le più recenti attività di intelligence operate da Frontex con il ricorso a sofisticati sistemi di comunicazione e di elaborazione dati, che vengono condivisi con i paesi terzi al fine di favorire rimpatri e respingimenti. Con quali garanzie effettive per il rispetto dei diritti umani e del diritto alla vita?

L’unica risposta che l’Unione Europea ha saputo dare, di fronte a quella che viene impropriamente definita “crisi migratoria”, è un aumento delle dotazioni delle forze di polizia organizzate da Frontex e un maggior ruolo dell’agenzia nella esternalizzazione dei controlli di frontiera, con un crescente coinvolgimento di paesi terzi che non rispettano i diritti umani e non danno alcuna garanzia per una effettiva attuazione alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati. In questo senso il Patto europeo sulle migrazioni e sulll’asilo, e la Raccomandazione 2020/1365 della Commissione “sulla cooperazione tra gli Stati membri riguardo alle operazioni condotte da navi possedute o gestite da soggetti privati a fini di attività di ricerca e soccorso”, del 23 settembre 2020.

Le attività di Frontex vanno denunciate non solo per quanto concerne gli interventi diretti dell’agenzia in Egeo, respingimenti collettivi che sono consentiti dal governo greco e dagli accordi tra gli Stati dell’Unione europea e la Turchia. Anche nel Mediterraneo centrale sono ampiamente documentate le attività di Frontex, che a nord delle coste libiche e tunisine mantiene soltanto assetti aerei, e della collegata operazione aeronavale Eunavfor Med IRINI, i cui assetti operativi segnalano alle autorità libiche i barconi carichi di migranti in fuga da quel paese, senza svolgere alcuna attività diretta di soccorso. Per queste ragioni seguiremo il ricorso presentato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per i respingimenti collettivi (push backs) in Egeo, e proseguiremo con la raccolta di documenti e testimonianze per presentare un analogo ricorso alla Corte di Giustizia di Lussemburgo anche per quanto concerne le prassi omissive e le attività di collaborazione di Frontex con la sedicente Guardia costiera libica. Attività in violazione del Regolamento n.656/2014 dell’Unione europea, come richiamato dal più recente Regolamento n. 1896/2019 che disciplina le attività di Frontex, poste in essere dall’agenzia e dalle collegate agenzie europee di sicurezza (EUROSUR), che segnalano ai libici la presenza di imbarcazioni che si trovano in acque internazionali, in quella che si pretende essere la zona SAR ( ricerca e salvataggio) libica, al fine di consentire una loro riconduzione a terra e quindi nei centri di detenzione dai quali sono fuggiti.

Battere i metodi utilizzati dall’agenzia Frontex per consentire respingimenti collettivi e denunciare i rapporti oscuri che intrattiene con paesi terzi che non rispettano i diritti umani non sarà facile. Non si è dato neppure ascolto al Consiglio d’Europa e prosegue la criminalizzazione delle ONG per fare sparire tutti i testimoni scomodi, o ridurli al silenzio. Si tenta ancora una volta di utilizzare i processi penali per impedire i soccorsi umanitari in acque internazionali. Processi penali che in Italia sono stati imbastiti sull’onda di rapporti preparati proprio da Frontex, e quindi con attività di intelligence affidate ai servizi segreti, come nel caso del processo IUVENTA a Trapani. E rimane il riconoscimento di una zona SAR “libica” che non è conforme alle prescrizioni internazionali sui requisiti che dovrebbe garantire lo stato responsabile. Nessuna pretesa difesa dei “confini nazionali” e nessuna finalità di contrasto dell’immigrazione irregolare, possono giustificare gli abbandoni in mare, l’omissione di soccorso, i respingimenti collettivi delegati alle guardie costiere di paesi terzi, di cui si sono macchiati gli agenti di Frontex in tutto il Mediterraneo, con la complicità degli Stati come Malta e l’Italia, più direttamente esposti per ragioni politiche e geografiche.


— Press Release —

For theFirstTime in the History of the Agency, Legal Action Against FRONTEX for Human Rights Violations Has Been Submitted to the Court of Justice of the EU

FRONTEX failed to terminate its operations in GREECE despite serious, systematic, and widespread violations of fundamental rights under EU Law
The applicants in Lesbos, 29 November 2020: Jeancy Kimbenga και N.A
Adv. Omer Shatz and Adv. Iftach Cohen from front-LEX, Adv. Loica Lambert and Adv. Mieke Van den Broeck from Progress Lawyers Network, empowered by Mr. Panayote Dimitras and Ms. Leonie Scheffenbichler from Greek Helsinki Monitor, and Gabriel Green from front-LEX –submitted today an unprecedented legal action against FRONTEX to the EUCourt of Justice.The case was filed on behalf of two asylum seekers, an unaccompanied minorand a womanwho, while seeking asylum on EU soil (Lesbos),were violently rounded up, assaulted, robbed, abducted, detained, forcibly transferred back to sea, collectively expelled,and ultimately abandoned on rafts with no means of navigation, food or water. The Applicants were victims of other ‘push-back’ operations during the attempt to seek protection in the EU.

Despite undisputed and overwhelming evidence for serious and persisting violations of fundamental rights, FRONTEX and its Executive Director Fabrice Leggeri have failed toterminate the Agency’s activities in the Aegean Sea, in flagrant infringement ofthe EU Charter of Fundamental Rights, the Treaty on the Functioning of the EU and Frontex Regulation. Frontex and Greece’s policy aims to stem ‘migration’ at allcosts. This systematic and widespread attack against asylum seekersbreaches the right to asylum, the prohibition on refoulement and collective expulsions, and alsoamount toa crimes against humanity of deportation.This is the first time that FRONTEX is taken to Court over human rights violations in its 17 years of operation. We will hold the EU to account. We will reinstate the Rule of Law over EU borders.

Omer Shatz and Iftach Cohen from Front-LEX: “We watched videos showing the worst crimes humanity imagined and outlawed. We watched the Director of Frontex Leggeri telling the EU Parliament and Commission that what wesee in these videosis actually not happening. But 10,000 victims attest:these crimes are being committed, on a daily basis,on EU territory, by an EU agency.The EU Court is responsible for protectingEU fundamental rights law.To date, the Court has never reviewed the conduct of Frontex nor provided remedy for its countless victims.We trust the Court to hear the victims, to see what everyone sees, to hold EU border agency to account, and to restore the Rule of Law over EU lands and seas.

Omer Shatz, Adv., front-LEX(English, French): +33650784880, omer.shatz@front-lex.euIftach Cohen, Adv., front-LEX(English, Italian): iftach.cohen@front-lex.eu

Adv. Loica Lambert and Adv. Mieke Van den Broeck fromProgress Lawyers Network: “In the EU and at its borders, migrants and people who help them are being unjustly criminalized. At the same time and on the same borders, Frontex has been committing gross violations of international and European law for years while avoiding prosecution. It is time Frontex is held accountable for the crimes it is committing against people who are seeking protection, and who are forced to risk their lives at sea for lack of safe and legal channels for migration.

Mierke Vandenbroeck Adv., Progress Lawyers Network (Flemish, French and English) mieke.vandenbroeck@progresslaw.net, +32498395724

Panayote Dimitras and Leonie Scheffenbichler from GHM: “The two applicants have landed successfully on Lesbos more than once, even met a local academic, have pictures of well-known roads of the island.Yet, Greek forces brutally expelled them from the island with Frontex supervision, as Greece claims. They will not get justice in Greece, where there is no rule of law.They deserve justice in Europe, if it wants to claim that it abides by the rule of law.” 
Mr. Panayote Dimitras, Greek Helsinki Monitor (Greek, French, English): panayotedimitras@gmail.com+30694443194; Ms. Leonie Scheffenbichler(French, English): leonie.scheffenbichler@sciencespo.fr

Testo completo (in inglese) qui.