Nasce il Comitato INFOSOL (informiamo sulla solidarietà), un comitato della società civile per garantire una corretta informazione sui soccorsi in mare e sui processi alla solidarietà
Dall’insediamento del nuovo governo, sostenuto anche dalla Lega, sono ripresi contemporaneamente gli attacchi mediatici e le iniziative giudiziarie o amministrative contro chiunque opera soccorsi in mare, nel Mediterraneo centrale. Mentre in Libia rimane disperata la situazione dei migranti intrappolati nei centri di detenzione di diverso tipo gestiti dalle milizie, variamente colluse con i gruppi criminali, si sono ripetuti i naufragi di imbarcazioni cariche di persone in fuga da quel paese, senza che le autorità statali riuscissero a soccorrere ed a garantire un porto di sbarco sicuro.
Sull’onda di nuove iniziative giudiziarie, in particolare a Trapani ed a Ragusa, contro le ONG, “colpevoli” forse di avere soccorso troppi naufraghi in mare, salvando vite che l’assenza di mezzi statali avrebbe sicuramente sacrificato, si è scatenata una campagna mediatica che sta cercando di utilizzare i processi alla solidarietà per infangare gli operatori umanitari e coprire le responsabilità dell’ex ministro dell’Interno, che deve difendersi nei tribunali sui casi Gregoretti ed Open Arms.
Da ultimo si è ripreso a utilizzare la prassi dei fermi amministrativi per bloccare in porto con rilievi pretestuosi navi certificate dai loro paesi di bandiera, che da anni operano soccorsi nel Mediterraneo centrale, in attività di ricerca e salvataggio coordinate anche dalla Guardia Costiera italiana. Come se non avessero alcun rilievo le sentenze del Tribunale amministrativo per la Sicilia e della Corte di Cassazione, che hanno ritenuto legittimo l’operato delle imbarcazioni inviate dalla società civile per monitorare e, se necessario, soccorrere persone in difficoltà nel Mediterraneo centrale, lungo la rotta migratoria più pericolosa del mondo.
E’ tale il clima d’odio che è stato suscitato attorno ai soccorsi umanitari che, nel quadro di una campagna di stampa abilmente orchestrata, si assiste alla costituzione come parte civile di cittadini di Lampedusa contro alcune organizzazioni non governative inquisite da oltre tre anni a Trapani per avere salvato la vita a centinaia di naufraghi abbandonati in alto mare, evitando che fossero riportati in Libia. In particolare, nel caso del procedimento penale originato dal sequestro della IUVENTA nel 2017, si nasconde che le attività di soccorso svolte in quel periodo dalle ONG non si concludevano neppure con lo sbarco a Lampedusa, a meno che non vi fossero ordini specifici da parte delle autorità marittime italiane ((Mrcc) che ne coordinavano tutte le attività. Proprio da quando la maggior parte delle navi delle ONG sono state bloccate sono aumentati invece i cd. “sbarchi autonomi” e per effetto delle scelte del governo si è verificato a più riprese un grave affollamento nel centro “hotspot” di Contrada Imbriacola, malgrado il ricorso a costose “navi quarantena” sulle quali peraltro si sono verificati nel tempo abusi e ritardi.
Stiamo assistendo ad un completo sovvertimento del rapporto tra realtà e falsità, tra sistemi normativi e arbitrio politico, con il prevalere di una narrazione tossica che, ricorrendo sovente a dati falsati, cerca di legittimare la prevalenza della politica di “difesa dei confini”,alimentando anche il sospetto contro i migranti, se accolti a terra, ritenendoli a torto un pericolo per la salute pubblica, a scapito del principio di legalità e della salvaguardia della vita umana in mare e della dignità della persona, da riconoscere quale che sia il suo stato giuridico e il luogo in cui si trovi.
Riteniamo pertanto necessario costituire un Comitato per garantire una corretta informazione sui soccorsi in mare e sui processi alla solidarietà. Seguiremo tutti i procedimenti penali e amministrativi relativi ad attività di soccorso in mare. Vogliamo reagire ad un clima di odio sociale e di mistificazione dei fatti, in difesa dei principi costituzionali della solidarietà, del diritto di asilo, della tutela giurisdizionale della libertà personale, della libertà di informazione, del diritto alla salute. Si tratta di diritti e libertà che corrispondono a valori indivisibili, che se vengono negati ad un gruppo di persone, possono essere negati a tutti i cittadini. Su questi diritti si gioca la democrazia in un paese.
Il Comitato INFOSOL (Informiamo sulla solidarietà) si impegna a promuovere iniziative e campagne di sostegno per tutte le attività di soccorso umanitario e per garantire una corretta informazione sui procedimenti penali ed amministrativi nei confronti delle organizzazioni non governative. Il Comitato si impegna a vigilare sull’operato delle autorità politiche e amministrative che, nel contrastare con tutti i mezzi i soccorsi in mare, dopo gli accordi bilaterali e l’invenzione di una zona SAR “libica”, si sono opposte al rispetto delle norme giuridiche e dei principi che in uno stato democratico sono sanciti a salvaguardia del diritto alla vita, dell’adempimento degli obblighi imprescindibili di ricerca e salvataggio (SAR), e del rispetto della dignità di qualsiasi persona, ovunque si trovi, da qualunque paese arrivi.
Firmatari:
Fulvio Vassallo Paleologo (Adif- Palermo)
Alessandro Luparello (Forum antirazzista- Palermo)
Yasmine Accardo (Campagna LasciateCientrare)
Cinzia Greco (Adif- Roma)
Alfonso Di Stefano (Rete Antirazzista Catanese)
Fausta Ferruzza ( Forum Antirazzista di Palermo)
Flore Murad Yovanovitch ( Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos)
Emilio Drudi ( Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos)
Stefano Galieni ( Presidente Adif- Associazione Diritti e Frontiere)
Cornelia Isabel Toelgyes ( Africa ExPress- info)
Massimo Alberizzi ( Africa ExPress- info)
Yasha Maccanico (ricercatore Statewatch – Londra)
Elena Consiglio ( Università di Palermo)
Judith Gleitze ( borderline- europe)
Giovanni Annaloro ( avvocato-Caltanissetta- I girasoli)
Sergio Bontempelli (Adif-Toscana)
Toni Casano (Pressenza- Palermo)
Michele Angioni (Cagliari)
Maria Cosentino (Vigevano)
Gianluca Carmosino (Redazione Comune-info)
Gianluca Vitale (avvocato-Torino)
Giulia Tranchina (Avvocato)
Fabio Marcelli, CNR,Gruppo d’intervento giuridico internazionale (CRED/CIG – Roma)
Graziella Proto ( Le Siciliane Casablanca- Catania)
Rita Giacomini ( Join Us to Fight for Peace)
Mimma Grillo (Forum Antirazzista- Palermo)
Alessandra Ballerini ( Avvocata, ADIF – Genova)
Liliana Frascati
Stella Arena ( Avvocata- Napoli)
Giorgia Listi (Comitato antirazzista COBAS)
Pietro Giovanni Panico ( Melting Pot Europa)
Moreno Biagioni (Firenze)
Comitato Chiamata contro la guerra (Parma)
Giorgia Mirto (Forum antirazzista- Palermo)
Georgia Chondrou ( Forum antirazzista – Palermo)
Emanuela Firetto (Arte migrante – Palermo)
Giuseppe Mazzola (Arte migrante – Palermo)
Roberto Guaglianone (Attac – Saronno)
Marlené Micheloni (Roma)
Sergio Cipolla ( CISS- Cooperazione Internazionale Sud-Sud- Palermo)
Pasqua de Candia (CISS- Cooperazione Internazionale Sud-Sud- Palermo)
Roberta Lo Bianco (Moltivolti – Palermo)
Frank Obidike (Ikenga – Palermo)
Lamin Momodou Sanneh (Ikenga- Palermo)
Kate Amayo (Ikenga- Palermo)
Alessandra Cannizzo (Ikenga – Palermo)
Salvatore Borgese (Roma)
Luciana Negro
Paola Spinelli (Trieste)
Mansur Cristian Farano (Bitonto)
Anna Polo (Pressenza – Milano)
Sergio Falcone (Roma)
Cristina Neri (Vicenza)
Floriana Lipparini
Claudio Scaletta – (Mediterranea Saving Humans – Palermo)
Toni Scardamaglia (Laici Comboniani- La Zattera – Palermo)
Claudia Vittorio – Palermo
Antonio Mazzeo ( Giornalista e docente- Messina)
Silvia Calcavecchio (CEIPES)
Ornella Landucci (Polyteknos Accoglienza- Torino)
Giovanni Papa (Polyteknos Accoglienza- Torino)
Roger De Bernardin ( lista R-ESISTERE- Comelico di Santo Stefano di Cadore- Belluno)
Elisabetta Maestrini ( Avvocato – Pisa)
Sandra Camgemi ( educatrice e giornalista- Milano)
Stefano Bleggi ( Melting Pot Europa)
Erica Rodari ( Comitato Milanese Acquapubblica – Milano)
Germano Garatto (Re-Agire con i Migranti)
Ilenia Grottadaurea ( Avvocato, I Girasoli – Caltanissetta)
Giacomo Galizia ( Comitato Mediterranea Saving Humans- Municipio 8- Milano)
Italo Di Sabato (Osservatorio Repressione)
Nino De Cristofaro ( Esecutivo Nazionale Cobas Scuola)
Renato Lorenzo Tramutoli
Bruno Abati ( Comitato per la democrazia costituzionale – Parma)
Massimo Angrisano (RW – Napoli)
Giovanna Procacci (Accoglienza Controvento- Milano)
Rita Giacomini ( Join Us to Fight for Peace)
Francesca Guandalini
Emilio Rossi (CIAC-Parma)
Claudio Lombardi (Firenze)
Paola Alphandery
Stefano Bianco (Arcola La Spezia)
Sandra Cangemi (Non facciamo affondare la Grecia- Milano)
Carmen Torretta (Palermo)
Katia Fitermann (Firenze)
Carmen Chiozzi (GAS TANDEM- Arese)
Bruno Abati (Comitato per la democrazia costituzionale)
Hanno aderito anche: le seguenti associazioni : ADIF (Associazione diritti e frontiere), Forum Antirazzista di Palermo, Rete Antirazzista catanese, Campagna LasciateCientrare, Accoglienza controvento, Borderline Sicilia ONLUS, Diamonds antira, Basta Violenza alle Frontiere, Le Siciliane-Casablanca, CEIPES, Ikenga, Pensare Migrante, Osservatorio Solidarietà-Milano, Comitato Verità e Giustizia per i nuovi Desaparecidos, Watch The Med Alarmphone, Refugees Welcome Italia Palermo,Josi &Loni Project, Comitato di base NO MUOS- Palermo, Associazione “Laudato si”- Milano, Associazione EMMAUS, Agenzia di stampa internazionale PRESSENZA (Palermo-Milano), Comitato antirazzista COBAS, Mediterranea Saving Humans, Rete femminista No Muri No Recinti, CISS-ONG Cooperazione internazionale Sud-Sud- Palermo), Polyteknos e Accoglienza (Torino), Cobas scuola (Catania), Comitato NO-MUOS/No Sigonella (Catania), Melting Pot Europa, Mani rosse Antirazziste (Roma), Comitato Milanese Acquapubblica – Milano, Forum Lampedusa solidale, Equipaggio di terra di Barcellona (Spagna) di Mediterranea Saving Humans, Mediterranea Saving Humans (Municipio 8 Milano), Osservatorio Repressione (Roma), Comitato chiamata contro la guerra di Parma, Associazione Baobab Experience, Mai Più Lager- NO CPR,
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PER ULTERIORI ADESIONI INVIARE UNA MAIL A : info@a-dif.org
Nei prossimi giorni si provvederà a formare una mailing list e gruppi attivi sui principali social in modo da garantire aggiornamenti periodici, comunicare iniziative, informare una platea più ampia di persone, con uno scambio continuo di documenti e di opinioni.
PER UN ARCHIVIO DELLA SOLIDARIETA’ IN MARE
2004-2009 CASO CAP ANAMUR
2011
http://www.cronachediordinariorazzismo.org/salvare-vite-umane-in-mare-non-e-reato/
2017
2018
2019
https://www.sistemapenale.it/it/scheda/cassazione-sea-watch-illegittimo-larresto-di-carola-rackete
L’impossibile “interpretazione conforme” del decreto “sicurezza bis” alle norme internazionali sul soccorso in mare
2020
2021
Maersk smentisce procura di Ragusa, non vi fu alcuna trattativa preventiva con Mediterranea
Le condizioni delle 27 persone soccorse richiedevano cure immediate in idonee strutture mediche
AGGIORNAMENTI SULLA SOLIDARIETA’. IN MARE, E A TERRA
Migranti, Padre Zanotelli: “Basta stragi. Ci stiamo comportando da nazisti”
Come bloccare ambulanze per eccesso velocità’
ANSA PALERMO 27 marzo 2021 15:23
(ANSA) – PALERMO, 27 MAR – Il Forum Lampedusa Solidale ha aderito al comitato Infosol “per una corretta informazione sui soccorsi in mare e sui processi alla solidarietà, impegnandosi a fornire il proprio contributo per promuovere iniziative e campagne di sostegno per tutte le attività di soccorso umanitario”.
“Notiamo con amarezza – spiega una nota dell’associazione – che con l’insediamento del nuovo governo si continua la politica dei fermi amministrativi delle navi Ong, alla quale si aggiungono una nuova ondata di iniziative giudiziarie che tendono a indebolire il principio del dovere di prestare soccorso in mare e una campagna mediatica volta a screditare chi pratica solidarietà in mare.
Non è la prima volta che questo accade, purtroppo, nel nostro paese, e non è la prima volta che interveniamo direttamente, da questa isola, per esprimere la nostra più convinta e ferma solidarietà con chi, a fronte dell’assenza degli interventi dello Stato, adempie al dovere morale e giuridico di salvare vite in mare.
Bloccare una nave in un porto con un fermo amministrativo ha lo stesso significato di fermare un’ambulanza per eccesso di velocità mentre trasporta una persona all’ospedale. Mettere sotto processo chi salva le vite in mare vuol dire ribaltare i valori della nostra società”. “Malgrado il reiterato blocco delle navi umanitarie, gli arrivi autonomi dalla Libia e dalla Tunisia sulle coste italiane – si legge ancora nella nota – non si sono mai fermati. Occorre immediatamente ripristinare il sistema del salvataggio in mare, revocando gli infami accordi con la Libia e cominciando a discutere seriamente di vie di ingresso legale in Europa. Le navi umanitarie in questi anni hanno salvato decine di migliaia di persone, hanno difeso e affermato i valori fondanti dell’Europa e hanno anche contribuito ad alleggerire la pressione su Lampedusa, conducendo le persone salvate direttamente nei porti siciliani. Gli uomini e le donne cha hanno fatto parte degli equipaggi delle navi umanitarie hanno mostrato e continuano a esercitare una generosità che è luce viva rispetto all’ignavia della politica dei governi europei”.
L’indirizzo per aderire al Comitato Infosol è: info@a-dif.org (ANSA).
Migranti: Consiglio Europa,Italia e Malta inadempienti in Med
Con delega a Libia e ritardi soccorso a rischio vite umane
26 MARZO, 15:47
FLAVIO DI GIACOMO (OIM) SU TWITTER PER AGGIORNAMENTI SUI RESPINGIMENTI IN LIBIA
28 MARZO 2021
Mentre ieri 38 #migranti sono stati salvati da @openarms_it e sono ora in attesa di un porto sicuro, oltre 310 sono stati intercettati dalla guardia costiera libica e purtroppo riportati in Libia. Destinati a una detenzione arbitraria e a rischiare abusi, violenze, estorsione.

30 MARZO 2021
I cittadini solidali non ci stanno e nel giorno in cui si permette ai libici di riprendere persone in fuga gia’ in acque internazionali denunciano tutte le autorita’ europee che hanno reso possibili queste intercettazioni in mare anteponendo la lotta all’immigrazione “illegale” al diritto alla vita ed al rispetto degli obblighi internazionali di soccorso.
https://www.rainews.it/…/sic-respinti-salvati-mille…
Non resteremo a guardare che si cancelli il principio di solidarieta’ dal nostro ordinamento giuridico. Soccorrere non e’ reato.
LUNEDÌ 29 MARZO 2021 19.41.14*MIGRANTI: TRIBUNALE RAGUSA CONFERMA SEQUESTRO SOCIETA’ MARE JONIO, LEGALI ‘FAREMO RICORSO’ =*ADN1771 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RSI MIGRANTI: TRIBUNALE RAGUSA CONFERMA SEQUESTRO SOCIETA’ MARE JONIO, LEGALI ‘FAREMO RICORSO’ = Sono quattro gli indagati, ‘L’unica donna a bordo venduta a trafficanti e violentata un Libia’ Palermo, 29 mar. (Adnkronos) – Il Tribunale di Ragusa ha confermato il sequestro disposto dalla Procura di Ragusa nei confronti della società armatrice della nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans. “Non appena verranno depositate le motivazioni presenteremo ricorso in Cassazione”, hanno annunciato all’Adnkronos i legali, gli avvocati Fabio Lanfranca e Serena Romano. Il sequestro riguarda documentazione a bordo e computer oltre a diversi strumenti di bordo. Sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione alle norme del Codice della navigazione le accuse ipotizzate dalla Procura della Repubblica di Ragusa alla società proprietaria ed armatrice del rimorchiatore Mare Jonio e di quattro persone tra soci, dipendenti o amministratori,sia della nave sia della Ong italiana Mediterranea Saving Humans che la gestisce. I fatti risalgono al settembre dello scorso anno, quando per 37 giorni la nave mercantile Etienne della società danese Maersk attese inutilmente di poter sbarcare un gruppo di 27 MIGRANTI che aveva preso a bordo durante la navigazione nel Mediterraneo centrale, nell’area Sar di competenza di Malta. I MIGRANTI furono poi trasferiti sulla Mare Jonio che poco dopo ottenne a Pozzallo il ‘Pos’, il porto sicuro, dalle autorità italiane dopo che a bordo fu dichiarata l’emergenza sanitaria. La procura di Ragusa ritiene che per quel trasbordo dal mercantile alla nave Ong sia stato pagato un prezzo. “Le indagini fin qui svolte, corroborate da intercettazioni telefoniche, indagini finanziarie e riscontri documentali, hanno permesso di far emergere che il trasbordo dei MIGRANTI effettuato dall’equipaggio della Mare Jonio è stato effettuato solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, accordo in virtù del quale la società armatrice della M/n Mare Jonio ha percepito una ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso”. Ma i legali non ci stanno. “Le risultanze istruttorie confluite nel fascicolo del sequestro confermano a pieno la veridicità dei report sanitari e il gravissimo stato di emergenza in cui ebbe ad essere effettuato il soccorso- dicono – Dall’analisi dei documenti della Procura abbiamo trovato la conferma che tre persone avevano cercato di uccidersi lanciandosi in mare e che altri avevano manifestato intenti suicidari a causa del gravissimo stato di stress fisico e psichico in cui versavano, del timore di essere riportati nell’inferno da cui venivano e dell’incertezza sulla loro sorte”.
(segue) (Ter/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 29-MAR-21 19:41 NNNNTRIBUNALE RAGUSA CONFERMA SEQUESTRO SOCIETA’ MARE JONIO, LEGALI ‘FAREMO RICORSO’ (2) = Gli avvocati ‘I 27 naufraghi hanno dormito per 38 giorni su corde e cartoni sul pavimento della nave’ (Adnkronos) – “I 27 naufraghi per 38 giorni hanno dormito su corde e cartoni adagiati sul pavimento del ponte della Maersk Etienne, riparati dagli agenti atmosferici con teli di fortuna – dicono ancora i legali – La nave cisterna, che avrebbe dovuto attraccare il 6 agosto per fare rifornimenti, non aveva risorse sufficienti ed il cibo è stato razionato. A bordo c’era anche un minore non accompagnato di soli 15 anni, che ha riferito di essere stato venduto e torturato. Dalla lettura dei verbali di sommarie informazioni rese alla polizia giudiziaria abbiamo appreso che l’unica donna presente a bordo, fuggita insieme al marito dal Camerun a causa della guerra, era stata dapprima venduta a dei trafficanti libici e quindi trattenuta per tre mesi, contro la propria volontà, in centro di detenzione libico gestito da uomini in divisa, dove è stata sottoposta a ripetute violenze sessuali. E’ difficile affermare, con un quadro così, che questa donna non avesse bisogno di cure mediche”. (Ter/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 29-MAR-21 19:41
Migranti: naufragio davanti alla Libia, almeno cinque morti, Tripoli 31 marzo
Migranti: naufragio davanti alla Libia, almeno cinque morti Tripoli, 31 mar – (Nova) – Almeno cinque persone sono morte ieri in un naufragio al largo delle coste della Libia e centinaia di Migranti sono stati intercettati in mare e detenuti a terra dalle autorita’ di Tripoli. Lo ha scritto su Twitter Safa Msehli, portavoce a Ginevra dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). “Questa e’ la conseguenza di una politica migratoria irresponsabile che valorizza il contenimento sulle vite umane”, ha aggiunto la Msehli. Secondo i dati di Oim, 246 persone sono state “salvate/intercettate” in mare e riportate in Libia nel periodo dal 21 al 27 marzo. Dall’inizio dell’anno fino a sabato scorso, almeno 4.405 persone (tra cui 244 minori) sono state fermate dalla Guardia costiera libica e riportate in Libia. Sono invece 232, secondo l’organizzazione per le migrazioni, le persone decedute o scomparse durante la traversata dalla Libia alle coste europee lungo la rotta del Mediterraneo centrale. (segue) NNNNNOVA0140 3 EST 1 NOV Migranti: naufragio davanti alla Libia, almeno cinque morti (2) Tripoli, 31 mar – (Nova) – Vale la pena ricordare che il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, si rechera’ “prossimamente” in visita in Libia, dove e’ stata ufficialmente invitata dal collega del nuovo Governo di unita’ nazionale, Khaled Mazen. Secondo quanto appreso da “Agenzia Nova”, infatti, l’esponente dell’esecutivo libico incaricato di traghettare il Paese alle elezioni di dicembre ha intrattenuto la mattina del 22 marzo una conversazione telefonica con Lamorgese: al centro dei colloqui le questioni relative alla sicurezza, alla lotta contro le migrazioni illegali e il sostegno dell’Italia al percorso democratico libico. (segue) NNNNNOVA0141 3 EST 1 NOV Migranti: naufragio davanti alla Libia, almeno cinque morti (3) Tripoli, 31 mar – (Nova) – Il ministro libico Mazen, originario del Fezzan (la regione meridionale del Paese, snodo cruciale dei flussi migratori) e numero due dell’ex ministro dell’Interno Fathi Bashagha, ha quindi invitato – come da prassi – la titolare del Viminale a recarsi in Libia per una visita ufficiale. Una data, secondo quanto si apprende, ancora non e’ stata fissata, ma proprio in questi giorni sono in corso contatti per fissare l’agenda degli incontri. Vale la pena ricordare che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dovrebbe recarsi in visita ufficiale in Libia la prossima settimana poco dopo Pasqua. Il terreno per preparare la missione del premier italiano e’ stato preparato dal ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio: il titolare della Farnesina si e’ infatti recato a Tripoli per ben due volte (domenica 21 marzo e giovedi’ 25 marzo) per colloqui bilaterali prima e per una missione trilaterale europea (Italia, Francia e Germania) poi. (segue) NNNNNOVA0142 3 EST 1 NOV Migranti: naufragio davanti alla Libia, almeno cinque morti (4) Tripoli, 31 mar – (Nova) – Sui flussi migratori in Libia si e’ espresso lo scorso 24 marzo anche il nuovo inviato delle Nazioni Unite nel Paese, Jan Kubis. “Sebbene il loro numero rimanga basso rispetto alla popolazione totale di Migranti in Libia, il numero di Migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo e’ aumentato durante i primi due mesi del 2021 e rimane costante, esponendoli a rischi di protezione e morte. Un numero crescente di Migranti e rifugiati, attualmente circa 3.858, sono detenuti in centri di detenzione ufficiali gestiti dal Dipartimento per la lotta alla migrazione illegale (Dcim) in condizioni estremamente povere senza un giusto processo e con restrizioni all’accesso umanitario. L’Unsmil (la Missione di sostegno dell’Onu in Libia) e’ preoccupata per le gravi violazioni dei diritti umani contro Migranti e richiedenti asilo da parte del personale Dcim e dei gruppi armati coinvolti nella tratta di esseri umani”, ha detto il politico slovacco nel suo primo briefing al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. (segue)NNNNNOVA0143 3 EST 1 NOV Migranti: naufragio davanti alla Libia, almeno cinque morti (5) Tripoli, 31 mar – (Nova) – Una novita’ nel nuovo governo della Libia e’ l’introduzione dei ministri senza portafoglio. Tra questi spicca il nome e il ruolo di Ajdid Maatuq Jadid, ministro di Stato per le migrazioni in rappresentanza del Fezzan. Egli proviene dalla tribu’ Warfalla, fedelissima del regime di Muammar Gheddafi, e proviene da Sebha, il capoluogo della regione del Fezzan. Le persone a lui vicine spiegano che la sua posizione e’ contraria al reinsediamento degli immigrati in Libia e si oppone alle politiche dell’Unione Europea riguardo al ritorno dei Migranti in Libia. La posizione di Jadid, del resto, sembra in linea con quella dei vari governi che si sono succeduti in Libia dal 2011 a oggi: la crisi migratoria e’ internazionale e non solo libica e va risolta sostenendo economicamente e politicamente i paesi dell’Africa subsahariana, oltre che aiutando la Libia a proteggere i suoi confini meridionali con attrezzature e know-how. Potrebbe esser proprio Jadid a parlare con l’Italia nei negoziati sulla modifica al Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere firmato il 2 febbraio del 2017. (segue) NNNNNOVA0144 3 EST 1 NOV Migranti: naufragio davanti alla Libia, almeno cinque morti (6) Tripoli, 31 mar – (Nova) – Secondo i dati forniti dal Viminale, almeno 6.669 persone sono sbarcate in Italia via mare dal primo gennaio alle 8 di mattina del 30 marzo: si tratta di un aumento del 138,69 per cento rispetto ai 2.794 Migranti registrati nello stesso periodo del 2020. A guidare la classifica delle nazionalita’ dichiarate al momento dello sbarco ci sono per il momento i cittadini ivoriani (1.019), seguiti da tunisini (979), guineani (697), bengalesi (493), sudanesi (388), eritrei (343), algerini (304), maliani (302), egiziani (233) e camerunesi (174), mentre per altre 1.737 persone circa sono in corso le procedure di identificazione. La stragrande maggioranza dei Migranti sbarcati in Italia arriva dalla Tunisia e non dalla Libia. (segue) NNNNNOVA0145 3 EST 1 NOV Migranti: naufragio davanti alla Libia, almeno cinque morti (7) Tripoli, 31 mar – (Nova) – La ministra Lamorgese ha detto il 28 marzo che sul tema della gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale e’ essenziale intensificare la collaborazione e la cooperazione tra Italia e Tunisia in tutti i campi di comune interesse. “Dobbiamo operare insieme lungo due direzioni: il rafforzamento dei controlli per il contrasto alle organizzazioni criminali che lucrano sul traffico dei Migranti e il miglioramento delle procedure di rimpatrio”, ha detto Lamorgese, dopo aver ricevuto al Viminale il ministro degli Esteri, delle migrazioni e dei tunisini all’estero della Repubblica tunisina, Othman Jerandi. (segue)NNNNNOVA0146 3 EST 1 NOV Migranti: naufragio davanti alla Libia, almeno cinque morti (8) Tripoli, 31 mar – (Nova) – “Per contrastare i trafficanti di esseri umani – ha aggiunto Lamorgese – occorre attivare forme di piu’ efficace e rapida comunicazione tra le nostre Autorita’, con l’apertura di un canale informativo dedicato. Sul fronte dei rimpatri – ha proseguito la responsabile dell’Interno – dobbiamo lavorare insieme per migliorare la nostra collaborazione, garantendo innanzitutto una maggiore flessibilita’ nelle modalita’ operative. In tutte le sedi europee – ha concluso la ministra Lamorgese – continuo a sostenere l’urgenza di sviluppare un ampio partenariato strategico tra la Ue e i Paesi terzi, tra cui la Tunisia, che recepisca tutte le tematiche di comune interesse. E proprio per intensificare i nostri sforzi comuni in questa direzione, mi auguro quanto prima di poter svolgere una nuova visita congiunta da parte italiana a Tunisi insieme ai commissari europei (Ylva) Johansson e (Oliver) Va’rhelyi”, ha aggiunto Lamorgese.NNNN
3 Aprile 2021
5 Aprile 2021