Partiamo parlando di noi, di una piccola associazione di persone con esperienze e professioni diverse, che da anni sono impegnate sul tema delle migrazioni. Come Associazione Diritti e Frontiere siamo nati, ormai quattro anni fa, avendo un’idea complessa, articolata, a tratti anche contradittoria di quanto stava accadendo nel nostro continente e abbiamo provato a mettere insieme, su base volontaria, le nostre competenze: abbiamo provato ad affinarle, a produrre analisi dei cambiamenti che lentamente avvenivano, a lanciare allarmi, a denunciare ingiustizie, ma anche e soprattutto ad avanzare proposte.
Ci è sempre stato chiaro che non è questa l’Europa in cui vogliamo vivere. Non è l’Europa fortezza che lascia morire le persone in mare, quella che condanna la solidarietà, quella che guarda con indifferenza alle ragioni di fondo per cui tante donne e uomini sono costretti ad abbandonare i propri paesi. Non è l’Europa sovranista che spinge per tornare agli Stati-nazione, non è il continente che rifiuta un’equa distribuzione delle risorse e dell’accoglienza, che crea gerarchie sociali sempre più impenetrabili e ingiuste, che distrugge il proprio territorio e, con ferocia colonialista, quello di altre regioni da depredare. Non è l’Europa che impedisce la libertà di movimento delle persone, che patteggia con i governi autoritari, che getta irresponsabilmente le basi per conflitti rovinosi, che promuove politiche economiche che accrescono povertà e precarietà – sentimenti che, grazie a chi soffia sul fuoco dell’insicurezza, alimentano l’ostilità verso i migranti.
L’Europa in cui crediamo ha poco a che vedere con pareggi di bilancio imposti agli Stati come gabbie rovinose, con il predominio della finanza e la distruzione del welfare. Nella nostra idea di società, a qualsiasi latitudine, a prevalere è l’interesse collettivo: libertà di movimento, solidarietà fra Stati membri, rispetto dei diritti e della dignità di ciascuno, conversione ecologica, cooperazione tra comunità euromediterranee.
Abbiamo provato, insieme ad altri, in Italia, Francia e Gran Bretagna, a declinare le nostre proposte in una Carta di impegni che rappresenta non solo i nostri desideri, ma la concreta dimostrazione che le alternative esistono e sono percorribili.
Una di noi ha accettato di portare avanti queste idee, candidandosi alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo. È Daniela Padoan, candidata al collegio Nord Ovest per la lista “La Sinistra”.
Ti invitiamo, anche se non la voterai (perché risiedi in un collegio diverso, o perché hai maturato altre scelte di voto) a sostenerla, e a considerare la sua disponibilità come un valore aggiunto fondamentale. Non solo, come ci auguriamo, per vederla come parlamentare portare avanti i nostri comuni obiettivi, ma perché crediamo che i contenuti stessi di cui lei è portatrice debbano riempire concretamente il dibattito politico, durante e dopo questa veloce campagna elettorale.
Crediamo che questi contenuti siano alla base delle prospettive di miglioramento della vita per molte e molti di noi, non solo di chi è migrante o attivista antirazzista.
Ti chiediamo per questo di firmare per sostenere non solo Daniela Padoan, ma anche quello che il lavoro suo, nostro, e di tante altre e altri nel mondo rappresenta oggi, come argine ai nazionalismi e come prospettiva di democrazia reale e universale.
ADIF (Associazione Diritti e Frontiere)
Primi firmatari:
Barbara Spinelli, parlamentare europea gruppo GUE/NGL
Moni Ovadia, attore e regista
Francesca Fornario, giornalista
Fulvio Vassallo Paleologo, presidente Adif
Sandro Mezzadra, docente di Storia del pensiero politico contemporaneo e Studi coloniali e postcoloniali all’Università di Bologna
Annamaria Rivera, antropologa
Carlo Colloca, docente di Sociologia all’Università di Catania
Mario Agostinelli, presidente Energia Felice
Nancy Porsia, giornalista
Riccardo Gatti, capomissione Proactiva Open Arms
Emilio Santoro, ordinario di Filosofia del diritto e diritto degli stranieri all’Università di Firenze
Andrea Billau, giornalista Radio Radicale
Guido Viale, presidente Osservatorio Solidarietà
Flore Murard-Yovanovitch, giornalista
Angelo Consoli, presidente Circolo Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale
Stefania Ragusa, giornalista
Yasha Maccanico, ricercatore di Statewatch
Gabriella Guido, portavoce LasciateCIEntrare
Yasmine Accardo, referente Territori LasciateCIEntrare
Maurizio Gressi, attivista per i diritti umani
Anna Polo, giornalista
Franco D’Aniello, musicista Modena City Ramblers
Simona Sambati, Casa della carità
Amalia Chiovaro, Adif
Sergio Bontempelli, Adif
Agata Ronsivalle, mediatrice culturale
Cornelia Isabelle Toelgyes, giornalista Africa Express
Giampiero Obiso, attivista Baobab Experience
Cristiana Pipitone, storica e archivista
Stefano Galieni, vicepresidente Adif
Annalisa Romani, scrittrice e traduttrice
Emilio Molinari, Costituzione Beni Comuni
Francesca Esposito, giornalista
Paola Regina, avvocata internazionalista
Erika Capasso, presidente Hayat onlus
Daniele Barbieri, saggista
Veronica Rasoli, avvocata
Lorenzo Marsili, Diem25
Raffaella Bolini, Arci
Giuseppe de Marzo, Rete dei numeri pari
Cinzia Greco, Adif