103 firme per un fondo di sostegno agli accademici licenziati in Turchia

Il regime turco, oltre a punire col carcere gli oppositori politici regolarmente eletti, (non si contano i parlamentari, sindaci, consiglieri comunali oggi agli arresti) e i giornalisti, si è accanito in maniera pesantissima contro i dipendenti pubblici, gli intellettuali, i docenti universitari che risultano invisi al sultano, mediante licenziamenti ed epurazioni. Con il testo che segue, lanciato da Barbara Spinelli e cofirmato da 102 fra intellettuali e parlamentari europei, (che pubblichiamo in inglese), si lancia all’Unione Europea una proposta per salvaguardare la vita culturale turca e i suoi esponenti per questo riteniamo utile pubblicarla. Certo diventa sempre più necessaria, mentre si avvicina la data del 16 aprile in cui si terrà il referendum costituzionale che potrebbe sancire poteri pressoché assoluti ad Erdogan, una mobilitazione concreta e diffusa rivolta non solo al mondo culturale ma anche ai tanti e alle tante, che a causa di questo sistema di terrore, finanziato anche grazie agli accordi con l’UE per fermare i rifugiati, pagano quotidianamente la propria scelta di opporsi perdendo il lavoro, i diritti fondamentali, e rischiando la vita.

Barbara Spinelli ha inviato una lettera cofirmata da 102 intellettuali e deputati europei al Commissario europeo per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport Tibor Navracsics e all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza / vicepresidente della Commissione europea Federica Mogherini. Nella lettera si esprime preoccupazione per le recenti epurazioni che hanno colpito 4.464 dipendenti pubblici, tra cui 330 studiosi e docenti universitari: una situazione che mette a repentaglio la reputazione internazionale delle istituzioni educative turche, macchiando ulteriormente la storia politica della Turchia.

I firmatari chiedono all’Unione europea – in osservanza dello spirito che ha portato il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo ad accordarsi su una decisione che istituisce un “Anno europeo del patrimonio culturale” per il 2018 – la creazione di un fondo permanente per preservare la vita intellettuale e culturale turca, attraverso un sostegno agli accademici e ai giornalisti che hanno perso il lavoro a causa delle politiche repressive del Presidente Recep Tayyip Erdoğan e la promozione di iniziative incentrate sui programmi di ricerca dei docenti universitari operanti in Turchia.

Federica Mogherini

Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/Vicepresidente della Commissione europea

 Tibor Navracsics

Commissario europeo per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport

Bruxelles, 15 febbraio 2017

Gentile AR/VP Mogherini,

Gentile Commissario Navracsics,

la settimana scorsa, il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha espulso dal loro lavoro migliaia di dipendenti pubblici, tra cui numerosi docenti universitari: una situazione che mette a repentaglio la reputazione internazionale delle istituzioni educative turche, macchiando ulteriormente la storia politica della Turchia.

Martedì 8 febbraio, dopo la proroga dello stato d’emergenza, un’ondata di epurazioni ha colpito 4.464 lavoratori del pubblico impiego, dopo che la lista dei loro nomi era stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 7 febbraio. Come risultato di quest’ultimo decreto, 330 accademici sono stati rimossi dalle cariche che ricoprivano, minando così la loro possibilità di sostentamento, il loro godimento dei diritti del lavoro e la loro libertà di espressione politica. Tali misure ingiustificabili e draconiane hanno suscitato immediate e aspre critiche da parte dal partito di opposizione e di un gran numero di studiosi turchi e internazionali, che le hanno inequivocabilmente condannate come forma di aperta censura, deplorando gli effetti che avranno sulle istituzioni educative dell’intera Turchia.

 

Dei 330 accademici sommariamente rimossi dalle loro posizioni, 184 erano firmatari dell’appello “Non saremo parte di questo crimine!”, che chiedeva la fine delle operazioni militari nella regione curda della Turchia. Tra questi studiosi vi è Ibrahim Kaboglu, dell’Università di Marmara, un eminente professore di diritto costituzionale, già presidente del Consiglio consultivo turco per i diritti umani. Kaboglu ha ripetutamente criticato il pacchetto di emendamenti di modifica della Carta costituzionale, sostenendo che la Costituzione non può essere cambiata durante lo stato di emergenza. Egli è, secondo il giornalista Yavuz Baydar, «uno dei portabandiera di coloro che, contro ogni previsione, difendono il valore dello stato di diritto […] Kaboglu si è impegnato per anni in modo disinteressato per un ordine democratico».  Tra i 330 accademici colpiti dalle misure governative, anche due professori emeriti sono stati sollevati dalle loro posizioni: Oget Oktem Tanor, docente ottantaduenne, fondatrice del primo laboratorio di neuropsicologia in Turchia, e Ahmet Hasim Kose, noto professore di economia. Si tratta di accademici che godono del più ampio rispetto in Turchia, conosciuti e stimati in tutto il mondo.  Il decreto prende di mira alcune tra le migliori università del Paese, come la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Ankara (SFB), un’istituzione paragonabile alla francese Sciences-Po. Il 10 febbraio, studenti, accademici e deputati dell’opposizione hanno protestato nella capitale Ankara e a Istanbul. In alcuni casi, gli accademici hanno posato a terra le loro toghe, in segno di protesta contro i blocchi di polizia che impedivano l’ingresso nelle università. Le fotografie che ritraevano gli agenti delle forze dell’ordine calpestare le toghe hanno sollevato un’aperta condanna nei social media. Gli studenti e i professori che hanno protestato nel campus dell’SFB sono stati brutalmente caricati dalla polizia, che ha fatto uso di proiettili di gomma e cani poliziotto per sgomberare i manifestanti. La brutalità dell’epurazione di martedì scorso è stata tale che persino ambienti filo-governativi hanno espresso preoccupazione per le reazioni inorridite suscitate nei media.  Il 9 febbraio 2017, rappresentanti del Consiglio dell’Unione europea e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su una decisione che istituisce un Anno europeo del patrimonio culturale per il 2018. L’8 giugno 2016, la Commissione ha affermato che lo scambio culturale e le istituzioni culturali saranno chiamati a svolgere un ruolo cruciale nel rafforzare i partenariati internazionali. Nelle parole dell’Alto Rappresentante dell’UE e vicepresidente Federica Mogherini, «la cultura è un potente strumento per costruire ponti tra le persone, in particolare tra i giovani, e rafforzare la comprensione reciproca. […] Di fronte a sfide comuni, la cultura può aiutare tutti noi, in Europa, Africa, Medio Oriente e Asia, a rimanere uniti per combattere la radicalizzazione e instaurare un’alleanza delle civiltà contro chi tenta di dividerci». Analogamente, il Commissario europeo per l’istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, Tibor Navracsics, ha affermato: «La cultura è il tesoro nascosto della nostra politica estera. Essa contribuisce a promuovere il dialogo e la comprensione reciproca».

In considerazione della gravità e dell’urgenza della situazione in Turchia e dell’enorme numero di studiosi e operatori culturali improvvisamente e ingiustificabilmente privati ​​delle proprie posizioni, chiediamo all’Unione europea di creare un fondo permanente, con sede a Bruxelles, in accordo con la sua dichiarata strategia circa il ruolo centrale della cultura. Tale fondo dovrebbe avere l’obiettivo prioritario di preservare la vita intellettuale e culturale turca, con particolare attenzione al diritto alla libertà di espressione e di informazione e al diritto di avere diritti. Il fondo potrebbe essere amministrato da un piccolo comitato con l’obiettivo di aiutare gli accademici e i giornalisti che hanno perso il lavoro a causa delle politiche repressive di Erdogan e di promuovere iniziative incentrate sui programmi di ricerca dei docenti universitari operanti in Turchia.  Ci aspettiamo che l’Unione europea e le sue istituzioni si ergano in difesa della libertà culturale, del pensiero e della creatività, e che si oppongano alla distruzione dei diritti fondamentali, che tengono in vita le nostre istituzioni educative e culturali. Il fondo può simbolicamente salvare l’onore d’Europa, dimostrando che l’Unione non resta indifferente quando la vita culturale dei suoi partner viene distrutta, e potrebbe fornire agli accademici turchi l’opportunità urgente e preziosa di avere accesso a risorse che renderanno loro possibile continuare a lavorare in condizioni protette. Come ha scritto Aristotele, la virtù (e la dignità) richiede un minimo di benessere.

 

Barbara Spinelli, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Céline Spector, Professeur des Universités UFR de philosophie, Université Paris-Sorbonne,

Jeanne Simon, Associate Professor, Universidad de Concepción, Chile

Albena Azmanova, Associate Professor of Politics, University of Kent

Arien Mack, Alfred and Monette Marrow Professor of Psychology Editor, Social Research: An International Quarterly, Director, Center for Public Scholarship, Director, Journal Donation Project

André Tosel, Professeur émerite de Philosophie, Université de Nice

Bruce Robbins, Old Dominion Foundation Professor in the Humanities, Columbia University

Hamit Bozarslan, École des hautes études en sciences sociales (EHESS), Paris

Lynne Segal, Anniversary Professor, Psychosocial Studies, Birkbeck College, University of London

Thomas Berns, Professeur de philosophie à l’Université Libre de Bruxelles

Cécile Lavergne, Doctor in philosophy, Paris Ouest Nanterre University

Alexis Cukier, Paris Ouest Nanterre University, Collège International de Philosophie

Xavier Papaïs, University of Geneva, Collège International de Philosophie

Ilaria Possenti, Tenure-track Assistant Professor (RTD B) in Political Philosophy, Department of Human Sciences, University of Verona, Italy.

Eric Fassin, Professor of sociology, Paris-8 University

Michael Löwy, Directeur de recherches émérite au CNRS

Seyla Benhabib, Eugene Meyer Professor for Political Science and Philosophy, Yale University, Diane Middlebrook and Carl Djerassi, Visiting Professor Center for Gender Studies, Cambridge University

Nancy Fraser, Vice-President and President Elect, American Philosophical Association, Eastern Division Henry A. and Louise Loeb Professor of Philosophy and Politics, New School for Social Research

J.M. Bernstein, University Distinguished Professor of Philosophy, New School for Social Research

Susan Buck-Morss, Professor of Political Science at the CUNY Graduate Center, Professor emeritus at Cornell University

Claude Calame, Directeur d’études. Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS), Paris, LDH, Ensemble!

Judith Butler, Maxine Elliot Professor of Comparative Literature, University of California, Berkeley, Hannah Arendt Professor, European Graduate School, Switzerland

 

Sophie Bessis, Chercheure associée à l’IRIS, France/Tunisie

Kalypso Nicolaïdis, Professor of International Relations, University of Oxford Director, Center for International Studies, DPIR

Etienne Balibar, Professeur emerite, Universite de Paris-Ouest Nanterre, Anniversary Chair in Modern European Philosophy, Kingston University London

Adi Ophir, Professor Emeritus, Tel Aviv University, Visiting Professor, The Cogut Center for the Humanities and the Program for Middle East Studies, Brown University

Diogo Sardinha, Former President of Collège International de Philosophie, Paris

Philippe Aigrain, Non-fiction writer, poet, and publisher, former Head of Sector Software Technology and Society in the EC Research Programmes

Camille Louis, Doctor in Philosophy (Paris 8 and 7) and artist dramaturge

Didier Fassin, Professor of Social Science, Institute for Advanced Study, Princeton

Bertrand Ogilvie, Université de Paris 8 Saint -Denis

Michèle Riot-Sarcey, Historienne, Professeur émérite, Paris 8, membre du bureau de la fondation Copernic

Etienne Tassin Professeur de philosophie Université Paris Diderot

Pierre Zarka, Ex-director of “L’Humanité”

Frieder Otto Wolf, Freie Universität Berlin, Institut für Philosophie

Sophie Wahnich, Directrice de recherche au CNRS, Paris

Pierre Salama, Economiste, Professeur émérite des universités – Centre d’Économie de Paris-Nord

Jean-Louis Fabiani, Professor Central European University Budapest

Peter Osborne, Professor of Modern European Philosophy, Director of the Centre for Research in Modern European Philosophy, Kingston University, London, Penrhyn Road campus Kingston upon Thames

Pierre Khalfa, Coprésident de la Fondation Copernic

Domna C. Stanton, Distinguished Professor Graduate Center, CUNY, New York

Chryssanthi Avlami, Professeure assistante d’Histoire Μoderne et Contemporaine Université Panteion de Sciences Sociales et Politiques, Athènes, Centre de recherches ANHIMA, CNRS/EHESS, Paris

Sandro Mezzadra, Associate Professor, University of Bologna

Valérie Amiraux, Professor of sociology, Canada Research Chair for the study of religious pluralism, University of Montreal

Alessandro Ferrara, Professor of Political Philosohy, University of Rome Tor Vergata, Rome, Italy and former president of the Italian Society for Political Philosophy

Guillaume Sibertin-Blanc, Institut Universitaire de France, Maitre de conférence de l’Universite de Toulouse

Elsa Stamatopoulou, Columbia University, Director, Ιndigenous Peoples’ Rights Program, Institute for the Study of Human Rights, Adjunct Professor, Center for the Study of Ethnicity and Race & Department of Anthropology

Yves Citton, editor “Multitudes”

Yann Moulier-Boutang, editor “Multitudes”

Anne Querrien, editor “Multitudes”

Martina Michels, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Liliana Rodrigues, Member of the European Parliament, S&D group, Professor of Philosophy

Bart Staes, Member of the European Parliament, Greens/EFA group

Marie-Christine Vergiat, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Helmut Scholz, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Paloma Lopez Bermejo, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Alex Mayer, Member of the European Parliament, S&D group

Neoklis Sylikiotis, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Jordi Solés, Member of the European Parliament, Greens/EFA group

Eugen Freund, Member of the European Parliament, S&D group

Curzio Maltese, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Julie Ward, Member of the European Parliament, S&D group

Dietmar Köster, Member of the European Parliament, S&D group, Professor for Sociology, University for Applied Sciences Dortmund

Gabriele Zimmer, Member of the European Parliament, President of GUE-NGL group

Eleonora Forenza, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Fabio De Masi, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Patrick Le Hyaric, Member of the European Parliament, GUE-NGL group, director of “L’Humanité”

Cristian Bușoi, Member of the European Parliament, EPP group

Bodil Valero, Member of the European Parliament, Greens/EFA group

Stephan Eck, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Nessa Childers, Member of the European Parliament, S&D group

Silvia Costa, Member of the European Parliament, S&D group

María Teresa Giménez Barbat, Member of the European Parliament, ALDE group

Isabella Adinolfi, Member of the European Parliament, EFDD group

Dimitrios Papadimoulis, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Jean-Paul Denanot, Member of the European Parliament, S&D group

Fabio Massimo Castaldo, Member of the European Parliament, EFDD group

Kostas Chrysogonos, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Krystyna Łybacka, Member of the European Parliament, S&D group

Ana Maria Gomes, Member of the European Parliament, S&D group

Stelios Kouloglou, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Iosu Juaristi Abaunz, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Javier Nart, Member of the European Parliament, ALDE group

Maite Pagazaurtundúa, Member of the European Parliament, ALDE group

Petras Austrevicius, Member of the European Parliament, ALDE group

Eva Gro Joly, Member of the European Parliament, Greens/EFA group

Beatriz Becerra Basterrechea, Member of the European Parliament, ALDE group

Josep-Maria Terricabras, Member of the European Parliament, Greens/EFA group

Helga Trüpel, Member of the European Parliament, Greens/EFA group

Norica Nicolai, Member of the European Parliament, ALDE group

Demetris Papadakis, Member of the European Parliament, S&D group

Sofia Sakorafa, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Takis Hadjigeorgiou, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Jean Lambert, Member of the European Parliament, Greens/EFA group

Josef Weidenholzer, Member of the European Parliament, S&D group

Tanja Fajon, Member of the European Parliament, S&D group

Soraya Post, Member of the European Parliament, S&D group

Daniele Viotti, Member of the European Parliament, S&D group

Miguel Urban Crespo, Member of the European Parliament, GUE-NGL group

Alberto Maritati, Giudice e Senatore della Repubblica Italiana

David Cerri, avvocato (CERRI E ASSOCIATI)

Sonja Grabowsky, Doctor in Philosophy, S&D German delegation in the European