Anderline Amamgbo
Cosa accadrà, ora, dopo che con il voto del 23 giugno la campagna per la fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione Europea ha vinto il referendum seppur lasciando ancora tanti strascichi? Proviamo a tracciare un bilancio.
Timing inizio ufficiale del processo Brexit
Il Primo Ministro britannico Theresa May – che ha sostituito David Cameron, dopo il referendum – ha annunciato all’inizio di ottobre il termine per iniziare il processo formale di Brexit. May ha detto che l’articolo 50 del trattato di Lisbona, che apre un percorso di due anni di negoziazioni formali, verrà attivato entro la fine del mese di marzo 2017. In pratica, questo significa che il Regno Unito sarà fuori dell’UE entro l’estate del 2019.
Quali sono stati gli effetti post Brexit sino ad ora?
Moneta
La sterlina è scesa drammaticamente dopo il voto Brexit alla fine di giugno. Il suo valore è sceso al minimo da tre anni rispetto all’euro dopo l’annuncio di Theresa May che il Regno Unito avrebbe avviato negoziati di marzo prossimo. Il 10 novembre la sterlina valeva $ 1,25, in lieve aumento dopo la vittoria elettorale di Donald Trump. Il 20 ottobre il suo valore era di circa € 1,15. Un anno prima valeva € 1,41. La persistente debolezza della valuta è stato accentuata dal taglio dei tassi di interesse e da misure di stimolo economico della Banca d’Inghilterra. Il calo della sterlina aiuta gli esportatori, ma rende anche le vacanze all’estero più costose per i turisti britannici e ha aumentato i costi di importazione per i produttori.
Tassi di interesse
Dopo il voto la Banca d’Inghilterra ha preso una serie di misure per rilanciare l’economia del Regno Unito. Ha tagliato i tassi di interesse dal 0,5% al 0,25% nel mese di agosto – la prima riduzione del costo del denaro dal 2009 e ha portato i tassi nel Regno Unito a un nuovo minimo storico. La Banca ha lasciato il suo tasso di interesse principale allo 0,25% nel mese di novembre.
Negoziati
La signora May ha incontrato i leader europei tra cui Angela Merkel della Germania e il presidente francese Francois Hollande, ma i negoziati formali sulla uscita del Regno Unito e il suo futuro rapporto con l’UE devono ancora iniziare. I leader dell’UE hanno detto che l’articolo 50 del trattato di Lisbona deve essere attivato prima che i negoziati possano iniziare. Il governo britannico però non ha ancora definito nei dettagli ciò che vuole dai colloqui, con differenze in merito a temi chiave per l’equilibrio delle relazioni come il commercio e l’immigrazione su cui la Gran Bretagna vorrebbe restare priva di vincoli. L’ex ministro degli Esteri francese Michel Barnier è stato incaricato dalla Commissione Europea come il responsabile della conduzione dei negoziati Brexit.
Crimini Odio – discriminatorio
Secondo i dati del Ministero dell’interno inglese gli incidenti, gli insulti a sfondo razziale o religioso registrati dalla polizia in Inghilterra e Galles sono cresciuti del 41% nel mese successivo all’esito del referendum.
Sono stati denunciati 3.886 crimini di questo tipo nel mese di luglio 2015, che sono saliti a 5.468 nel luglio di quest’anno. Il forte incremento è sceso nel mese di agosto, ma è “rimasto a un livello superiore rispetto a prima del referendum UE”. Il numero di crimini d’odio globale nel corso dell’anno 2015-16 erano in crescita del 19% rispetto all’anno precedente. La polizia ha anche detto che i crimini d’odio razziale segnalati è aumentato del 57% nei quattro giorni dopo il referendum.
Migrazione
Dall’inizio dell’anno sino a marzo il saldo migratorio – la differenza tra il numero di persone che vengono nel Regno Unito per almeno un anno e chi parte – è rimasta a livelli record vicino, a 327.000. Ma questo era un po’ basso rispetto all’anno precedente. I dati hanno mostrato un rallentamento nel numero di persone giunte nel Regno Unito dalla Polonia e in altri sette paesi dell’Europa orientale – ma questo è stato compensato da un aumento della migrazione da Bulgaria e Romania, che ha raggiunto il livello record di 60.000 persone
Che ne sarà dopo la Brexit di cittadini dell’UE che hanno vissuto e lavorato nel Regno Unito e ora ricevono una pensione statale britannica?
Se siete di nazionalità UE e ricevete una pensione statale britannica, nulla cambierà perché la pensione statale non dipende da dove vieni, ma da quanto tempo hai pagato i contributi di assicurazione nazionale nel Regno Unito. Quindi non importa se si proviene da Lituania o Lettonia o dalla Transilvania, Italia o Timbuktu, ciò che conta è quanto avete pagato in termini di contributi di assicurazione nazionale. C’è un piccolo problema però e cioè che si deve aver pagato per almeno 10 anni.
L’immigrazione ha svolto un ruolo chiave nel dibattito in vista del referendum britannico del 23 giugno, e il primo ministro Theresa May ha detto che il voto è stato un messaggio molto chiaro che la migrazione non può continuare ai suoi livelli attuali.
Lei ha ribadito un impegno assunto dal suo predecessore David Cameron per ridurre il saldo migratorio annuale portandolo ad un numero inferiore a 100.000. «La riduzione dell’immigrazione causata dal voto di lasciare l’UE costerà al Regno Unito miliardi di sterline all’anno» ha dichiarato un ufficiale del governo inglese L’Ufficio per la responsabilità di bilancio (OBR) ha detto che il Regno Unito avrebbe bisogno di prendere in prestito un extra di 16 miliardi di sterline nel 2020/21 per compensare le ridotte entrate fiscali causate dalla caduta delle immigrazioni. Nel frattempo a Calais le autorità francesi hanno dichiarato il campo di Calais conosciuto come “The Jungle” vuoto, dopo che gli incendi nella zona avevano accelerato i piani per evacuare i rifugiati. I funzionari locali hanno annunciato la distruzione del campo, dove migliaia in fuga da guerre e dalla povertà hanno vissuto nello squallore in attesa di una possibilità di viaggio attraverso il Canale della Manica in Gran Bretagna. I residenti del campo sono stati spostati in 450 centri di accoglienza in tutta la Francia dove potranno tentare di chiedere asilo.