di Fulvio Vassallo Paleologo
Si sapeva che con la fine della campagna elettorale le partenze dalla Libia sarebbero riprese, per la fine del quadro di aiuti economici e di sostegno politico del governo Gentiloni-Minniti alle milizie che controllano le coste di quel paese. Il ministro Minniti ha spacciato una realtà che sfuggiva al suo controllo. La Libia è sempre più lontana da una pacificazione reale, aumentano i sequestri di lavoratori stranieri, e chi controlla il territorio sta rialzando il prezzo del ricatto, mentre nei campi di detenzione decine di migliaia di persone continuano ad essere abusate,nella totale indifferenza dell’opinione pubblica italiana.
Malgrado il tempo avverso i gommoni sono stati fatti partire e puntualmente è stata ancora strage. Decine di morti che sono stati nascosti all’opinione pubblica nel giorno del voto. Secondo i soravvissuti i morti sarebbero almeno 21 e si ha una ulteriore conferma delle modalità aggressive di intervento in acque internazionali della guardia costiera libica, quella stessa guardia costiera libica supportata dal governo Gentiloni e rafforzata con le motovedette consegnate da Minniti.
In Italia hanno vinto i partiti populisti, quelli che hanno interpretato l’avversione della maggior parte degli italiani contro i migranti, una svolta al 51 per cento, che allinea l’Italia ad altri paesi europei caratterizzati da governi apertamente xenofobi e nazionalisti. Certo il programma dei Cinque Stelle in materia di immigrazione ( in coda a questo articolo) contraddice molte dichiarazioni elettorali dei suoi capi. Gli slogan lanciati nell’ultima fase della campagna elettorale ricalcano quelli delle destre. Sono gli stessi Cinque Stelle che hanno affossato la legge sulla cittadinanza e che a Bruxelles hanno votato contro la riforma del Regolamento Dublino.
Attendere un “orientamento comune a livello europeo in materia di cittadinanza”, come hanno sostenuto in Parlamento,è stato un modo per dire no, facendo finta di volere dire si, ma ad una condizione impossibile, alla legge sulla cittadinanza. Un metodo di cattura del consenso che ha funzionato, ma che adesso apre enormi contraddizioni.Certo, mancano i volti truci come Orban o le bandiere neo-nazi dell’AFD in Germania, ma le politiche che saranno realizzate, se si riuscirà a formare un governo, saranno comunque condizionate dagli impegni elettorali che i partiti hanno preso in campagna elettorale. Con i migranti ed i cittadini solidali nel mirino, al di là dei programmi diffusi sulle piattaforme telematiche. Tutti ricordano le sortite di Di Maio contro i “taxi del mare”. Senza la maggior parte delle navi delle ONG su quel mare a gennaio si è registrata la più alta percentuale di morti e dispersi di sempre, tenuto conto del numero delle persone che sono arrivate.
Una sinistra divisa e senza uomini e donne, soprattutto senza linguaggi capaci di attrarre un opinione pubblica sempre più condizionata dai media televisivi è andata al naufragio e tutti hanno pagato la politica fallimentare del partito democratico. Abbiamo pagato tutti la incapacità di costruire una alternativa reale al securitarismo delle destre ed al minnitismo che lo ha assecondato. Alla fine le forze di governo hanno rilanciato la teoria degli opposti estremismi, quando era chiaro da dove proveniva la violenza e chi la finanziava. Non sappiamo adesso quale governo faranno i vincitori di questa tornata elettorale,né quando torneremo a votare, di certo occorrerà costruire sui territori barriere di resistenza, canali alternativi di comunicazione, pratiche quotidiane di solidarietà con i migranti e con le fasce più deboli, che, soprattutto nel meridione, nessuno sarà capace di rappresentare effettivamente. Sempre che l’Unione Europea non ci metta tutti in ginocchio.
Sarà importante attrezzare gruppi diffusi di resistenza legale, e ricordare l’incidenza delle politiche europee in materia di immigrazione ed asilo, ma anche la possibilità di ricorrere ai tribunali internazionali contro le innumerevoli violazioni dei diritti umani dei migranti, che si verificheranno se i partiti oggi vincitori potranno attuare anche solo in parte i propri programmi.L’Italia è già sotto accusa a livello europeo e le denunce aumenteranno, questo è sicuro. Presto arriveranno altre condanne da parte delle Corti internazionali. Come quelle emesse dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel 2012, per i respingimenti in Libia ordinati da Maroni nel 2009, e nel 2016 per i trattenimenti arbitrari nell’isola di Lampedusa.
Sarà fondamentale tracciare da subito una linea di collegamento tra le sinistre europee, un fronte comune contro il fascismo italiano ed internazionale, che ha tanto seguito anche all’interno delle forze di polizia, ma anche per una rinascita di una vera opposizione di sinistra, senza concessioni ai nazionalismi ed al leaderismo che ha bloccato esperienze che potevano già adesso costituire una valida alternativa in Spagna, come in Grecia, dove la sinistra di governo a guida Tsipras ha tradito le aspettative dei suoi elettori e non ha risolto il problema tragico del blocco dei profughi, soprattutto siriani, nelle isole di fronte la costa turca, come Lesvos.
Dopo queste elezioni in Italia, si intensificheranno gli attacchi contro i migranti ed i cittadini solidali, si alimenteranno altre campagne contro le ONG, la magistratura potrebbe risentire, come sempre del mutato quadro politico, e proseguire con indagini che appaiono da tempo a senso unico.
Molti a sinistra hanno espresso un voto di protesta, senza comprendere che le alternative nate dal basso questa volta non mancavano, ma in pochi mesi non è stato del resto possibile recuperare anni di divisioni e di guerre fratricide.
Per tutti sarà utile ricordare quali sono stati i programmi dei partiti che hanno vinto queste elezioni, per prepararci a quello che potrà avvenire nei prossimi mesi. Indipendentemente dai governi che si formeranno, si registrerà una involuzione autoritaria, dietro l’apparente rispetto delle regole democratiche, piegate dalla tecnologia digitale,come quando chi vince, rappresentando appena un quarto degli italiani , stabilisce che le “regole del gioco” saranno imposte da una minoranza. In un momento di grande confusione e di incerta guida politica, aumenta il rischio di una autonomia dei corpi separati dello stato, soprattutto dei servizi e dei vertici militari.
Nel quadro costituzionale le regole del gioco erano condivise da tutti, o quasi, con la eccezione dei partiti neofascisti che erano tenuti al di fuori del quadro costituzionale dalla Legge Scelba del 1953 e dalla Legge Mancino del 1993. Partiti che hanno ripreso fiato e legittimazione proprio per le indecisioni del governo e del ministro dell’interno Minniti che ha consentito la loro partecipazione alle elezioni. Adesso la Lega vuole abrogare proprio la legge Mancino ed il reato di tortura, per coprire tutti gli abusi di polizia. Minniti non potrà comunque ripresentarsi come l’uomo per tutte le stagioni, il bilancio dei suoi fallimenti è pesantissimo.
Comunque vadano le trattative con il Presidente Mattarella siamo già alla “Terza Repubblica”, una repubblica in cui i valori dell’eguaglianza e della solidarietà sono messi in minoranza, ed in cui comunque prevale la guerra tra poveri e il risentimento sociale, canalizzato verso gli ultimi e non verso i veri responsabili della crisi che attanaglia la maggior parte degli italiani. Una crisi che ridurrà ad uno stato servile, all’invisibilità sociale, o costringerà all’emigrazione non solo i migranti, che si allontaneranno dall’Italia, ma anche tanti italiani che saranno costretti a lasciare le loro case per sopravvivere.
Si possono attendere altre deportazioni arbitrarie, rastrellamenti di immigrati e soprattutto l’estensione dei casi di trattenimento amministrativo arbitrario.I più deboli soccomberanno. Come succede quando si smaririsce il valore aggiunto della solidarietà, della condivisione e della realizzazione effettiva dei diritti umani, che spettano a qualsiasi persona, indipendentemente dal colore della pelle o del luogo in cui si nasce.
QUESTI I PROGRAMMI ELETTORALI DEI VINCITORI DI QUESTE ELEZIONI,
Dal Programma di Lega e Forza Italia
Dai testi (identici) pubblicati nel sito del Ministero dell’interno:
(…)
3 “Meno vincoli dall’Europa”
(…)
Revisione dei trattati europei
(…)
Prevalenza della nostra Costituzione sul diritto comunitario, sul modello tedesco (recupero di sovranità)
(…)
4 “Più aiuto a chi ha bisogno”
(…)
Azzeramento della povertà assoluta con un grande Piano di sostegno ai cittadini italiani in condizione di estrema indigenza, allo scopo di ridare loro dignità economica
(…)
5 “Più sicurezza per tutti”:
– Lotta al terrorismo
– Ripresa del controllo dei confini
– Blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti e stipula di trattati e accordi con i Paesi di origine dei migranti economici – Piano Marshall per l’Africa
– Rimpatrio di tutti i clandestini
– Abolizione dell’anomalia solo italiana della concessione indiscriminata della sedicente protezione umanitaria mantenendo soltanto gli status di rifugiato e di eventuale protezione sussidiaria
(…)
– Revisione della legge sulla tortura
6 “Più garanzie per ciascuno”
(…)
Accordi bilaterali per detenzione nei Paesi d’origine e nuovo Piano carcere
(…)
Dal Programma del Movimento Cinque Stelle
Dal testo del programma elettorale pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno
8-Stop al business dell’immigrazione
– rimpatri immediati per gli irregolari
– 10mila assunzioni nelle commissioni territoriali per valutare in un mese come negli altri paesi europei se un migrante ha diritto di stare in Italia o no
Testo del programma in materia di immigrazione pubblicato sul sito di M5S
Dal testo del programma elettorale pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno
8-Stop al business dell’immigrazione
– rimpatri immediati per gli irregolari
– 10mila assunzioni nelle commissioni territoriali per valutare in un mese come negli altri paesi europei se un migrante ha diritto di stare in Italia o no
Testo del programma in materia di immigrazione pubblicato sul sito di M5S
L’immigrazione è il più grande fallimento dei partiti.
Il Regolamento di Dublino e l’accordo sui migranti con la Turchia hanno trasformato l’Italia nel campo profughi d’Europa.
I cittadini pagano l’incapacità dei partiti.
L’immigrazione deve essere gestita, le leggi rispettate, così come i Trattati europei che prevedono la solidarietà fra gli Stati membri per la gestione delle emergenze.
L’Italia deve lavorare per rimuovere le cause che costringono migliaia di essere umani a lasciare i propri Paesi di origine. Ecco perché serve un embargo alla vendita di armi ai Paesi in guerra civile, la fine dello sfruttamento dei Paesi terzi, una vera cooperazione internazionale e di sviluppo dei Paesi di origine.
Con vie legali e sicure di accesso all’Unione europea diminuirebbero le traversate in mare, la pressione dei flussi sulle frontiere esterne e si contrasterebbe il traffico di esseri umani.
Chiediamo il ricollocamento obbligatorio e automatico dei richiedenti asilo arrivati in Italia e la revisione del Regolamento di Dublino III che assegna gli oneri maggiori relativi all’esame delle domande di asilo e alle misure di accoglienza al primo Paese d’ingresso dell’Unione Europea.
Ci deve essere certezza e velocità nelle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato.
Le Commissioni territoriali che verificano le domande devono essere potenziate e messe nella condizione di lavorare al meglio.
È indispensabile che la gestione dei fondi destinati al sistema di accoglienza sia assolutamente trasparente.
Mai più Mafia Capitale e via la criminalità organizzata dalle strutture che accolgono i migranti.
Hanno votato il programma immigrazione 80.085 iscritti certificati che hanno espresso 80.085 voti.
Quest’ultimo programma fa un ulteriore rinvio per approfondimenti ad un “programma parziale al 27.07.2017” in materia di immigrazione pubblicato sullo stesso sito a questo link.
Le vie legali di accesso
I partiti sono politicamente responsabili del disastro immigrazione. Il Partito Democratico ha voluto l’operazione Triton che prevede l’apertura dei soli porti italiani a tutti i barconi. Forza Italia e Lega, quando erano al governo, hanno firmato il Regolamento di Dublino che costringe i richiedenti asilo giunti in Italia a rimanervi anche se vorrebbero andare in altri Stati europei. I risultati delle loro politiche sono evidenti a tutti gli italiani. Chi ha sbagliato deve andare a casa.
L’immigrazione deve essere gestita e le leggi rispettate. Per arrivare allo storico obiettivo di scardinare il business degli scafisti e azzerare sbarchi e morti nel Mar Mediterraneo, bisogna rafforzare lo strumento delle vie legali e sicure di accesso per raggiungere l’Europa. Nel quesito che oggi discutiamo, chiediamo la valutazione dell’ammissibilità delle domande di protezione internazionale nelle ambasciate e nei consolati nei Paesi di origine o di transito o nelle delegazioni dell’Unione europea presso i Paesi terzi, con il supporto delle Agenzie europee. Con questa proposta si otterrebbero il coinvolgimento dell’Europa nella gestione dei flussi e la riduzione dei centri di accoglienza dove troppo spesso si nascondono oscuri interessi. Inoltre, ne beneficerebbero anche i profughi stessi che, una volta riconosciuto il diritto alla protezione, avrebbero un modo sicuro e legale per scappare da guerre e persecuzioni.
Punto programmatico
Il Movimento 5 Stelle s’impegnerà per affermare vie legali e sicure di accesso all’Europa. Chiediamo che la valutazione dell’ammissibilità delle domande di protezione internazionale nelle ambasciate e nei consolati nei Paesi di origine o di transito o nelle delegazioni dell’Unione europea presso i Paesi terzi, con il supporto delle Agenzie europee preposte.
Il ricollocamento dei richiedenti asilo
L’Italia non è il campo profughi d’Europa. Il nostro Paese è diventato una trappola per tutti i migranti che cercano di raggiungere i parenti sparsi per l’Europa: sbarcano in Italia e nel nostro Paese restano. I partiti non sono più credibili e la risposta europea ci penalizza: egoismo, mancanza di solidarietà, ricollocamenti che non decollano. Dobbiamo pretendere rispetto! Ancora una volta questa Europa si dimostra debole perché non riesce a far rispettare le proprie decisioni e, ancora una volta, il governo italiano si dimostra inconsistente perché non riesce a farsi valere in Europa. Il Movimento 5 Stelle propone da sempre il superamento del regolamento di Dublino, firmato dal governo Lega – Berlusconi, che significa non caricare il primo Paese di approdo delle responsabilità legate all’accoglienza. Se un migrante ha dei parenti in Austria o Germania e lì vuole ricominciare una vita perché deve essere intrappolato in Italia? Inoltre, il meccanismo di redistribuzione dei migranti deve essere obbligatorio e permanente. Ci deve essere una equa corresponsabilità in casi di massicci flussi migratori. La gestione dei flussi , l’accoglienza, le responsabilità e gli oneri devono essere condivisi equamente tra tutti gli Stati Membri in base a parametri oggettivi e quantificabili, come popolazione, PIL e tasso di disoccupazione. Il meccanismo deve tenere conto inoltre dei bisogni, della situazione familiare, delle competenze dei richiedenti asilo e di tutti gli elementi che agevolino l’inclusione sociale, in modo da evitare movimenti secondari tra i diversi Stati europei.
Il Movimento 5 Stelle chiede se siete a favore dell’introduzione di un meccanismo automatico ed obbligatorio di distribuzione dei richiedenti asilo tra tutti gli Stati Membri. Questo meccanismo deve prevedere sanzioni per i Paesi che non rispettano gli accordi.
Punto programmatico
Il MoVimento 5 Stelle si batterà in Europa per l’introduzione di un meccanismo automatico ed obbligatorio di distribuzione dei richiedenti asilo tra tutti gli Stati Membri. Per chi si rifiuta vanno applicate delle sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi presi.
Le Commissioni territoriali
Più caos c’è, più la mafia prospera. Per il MoVimento 5 Stelle è fondamentale rendere certe e veloci le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato. Dobbiamo rimediare alla situazione caotica che i partiti hanno creato per ingrassare le cooperative amiche. Il Ministero dell’Interno è l’autorità responsabile per l’esame del merito delle domande di protezione internazionale e le analizza per il tramite delle Commissioni Territoriali. Le Commissioni territoriali devono essere potenziate e messe nella condizione di lavorare al meglio. In Italia una procedura per il riconoscimento della protezione internazionale dura mediamente 18 mesi. Nel resto d’Europa 6 mesi. La permanenza di un singolo richiedente asilo per 18 mesi costa circa 19.000 euro. I “famosi” 35 euro al giorno non vanno al richiedente asilo bensì alle cooperative e alle associazioni che gestiscono i centri di accoglienza, per l’erogazione di beni e servizi. I richiedenti asilo ricevono invece un pocket money giornaliero pari a circa 2,50 euro. I consistenti flussi di denaro che riguardano il sistema di accoglienza costituiscono un elemento di attrazione per la criminalità organizzata che, come dimostrato dal caso Mafia Capitale ma non solo, ha individuato nella gestione dei flussi un redditivo business. Le recenti disposizioni del Decreto Minniti non incidono in maniera sostanziale sui tempi delle procedure. Poiché nessun verbale o trascrizione potrà mai essere più veritiero delle parole stesse della persona, chiediamo la videoregistrazione dei colloqui con i richiedenti asilo. La tecnologia odierna permette un esame veloce ed efficiente della registrazione di cui la trascrizione sarebbe solo un inutile duplicato. Questo renderebbe possibile una velocizzazione dei tempi della procedura e ne ridurrebbe notevolmente i costi senza nulla togliere alle garanzie procedurali dei richiedenti asilo.
Punto programmatico
Il MoVimento 5 Stelle vuole velocizzare le procedure per il riconoscimento o meno dello status di rifugiato. Per questa ragione, si chiede di potenziare le Commissioni territoriali aumentandone il numero fino alla copertura territoriale necessaria a soddisfare, in tempi inferiori ai sei mesi, le richieste d’asilo ricevute.
La cooperazione internazionale
La cooperazione internazionale allo sviluppo è una forma di collaborazione che avviene tra Stati con l’obiettivo di sostenere le aree più deboli del pianeta. In questi ultimi anni, la cooperazione italiana si è spesso concentrata sul finanziamento di mega infrastrutture, accessibili solo a grandi società. Queste operazioni hanno causato ricollocamenti forzati di intere comunità locali (basti pensare alle mega dighe costruite in paesi poveri che hanno provocato allagamenti di territori fertili, deviazioni di fiumi e prosciugamenti di laghi che sostenevano intere popolazioni).
L’Italia è ancora lontana dagli impegni presi in sede internazionale come quota di aiuto ufficiale allo sviluppo (0,7% del PIL) ed è considerata un Paese con un bassissimo livello di trasparenza sull’uso dei fondi per lo sviluppo. Il MoVimento 5 Stelle chiede di dare una priorità al finanziamento trasparente dei fondi alla cooperazione internazionale.
Punto programmatico
Per Il MoVimento 5 Stelle bisogna dare priorità al finanziamento trasparente di tanti piccoli programmi di sostegno allo sviluppo rurale, all’agricoltura sostenibile e alla sicurezza alimentare, all’ istruzione e alla formazione professionale per attività artigianali, di contrasto alle emergenze sanitarie.I fondi destinati alla cooperazione internazionale allo sviluppo rappresentano un investimento da utilizzare al meglio al fine di eradicare le cause profonde delle migrazioni.