In quanto ADIF aderiamo convintamente e chiediamo a chi ci legge di sostenere in prima persona questa petizione.
Dall’isola di Lampedusa da anni vediamo arrivare molte persone salvate dal mare, salvate dalle leggi degli uomini che lasciano per loro solo la strada delle onde e dai trafficanti che ne traggono profitto. Da questa isola da anni sentiamo sulla pelle il vento che spinge via queste persone dalla loro terra. É un vento che solleva la polvere delle case distrutte dalle bombe, la terra resa deserto dalla siccità. É il vento della miseria prodotta dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, su donne e bambini.
Da qui contiamo ogni settimana i morti, proviamo a dare storia e dignità agli scomparsi, assistiamo impotenti al dolore dei sopravvissuti. Oggi viviamo tempi barbari, tempi in cui chi salva vite in mare viene accusato, mentre chi ha sparso guerre e miseria si fa legge e giudice. Alle barbarie del presente opponiamo il futuro dell’umanità, lo facciamo per ristabilire la verità della Storia a fronte delle menzogne dei potenti.
Solo chi ha reso il mare frontiera è responsabile di questa tragedia che viviamo, non chi salva vite.
E chi oggi propone di fermare i migranti in Libia sa bene che in quel paese la situazione è tragica e che le persone che vi si trovano a transitare subiscono ogni tipo di violenza. A fronte di tutto ciò
- Chiediamo che venga immediatamente convocato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, per affrontare con una strategia globale l’emergenza nel Mediterraneo.
- Chiediamo l’istituzione di un visto umanitario globale per chi si trova oggi in Libia, un visto valido per tutte le Nazioni che hanno aderito alla Convenzione di Ginevra.
- Chiediamo che il visto venga rilasciato dall’ambasciata italiana oggi presente nel paese.
Quello che chiediamo è di intervenire immediatamente per affrontare attraverso il diritto l’emergenza prodotta dalle guerre e dall’ingiustizia globale.