Nigeria, la persecuzione dei popoli indigeni del Biafra (IPOB) sotto la tirannia nigeriana

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo rispetto ad una situazione poco conosciuta di un paese considerato dai governi europei, “paese sicuro” in cui poter  rimpatriare chi non è ritenuto in  diritto di ricevere protezione umanitaria. Invitiamo a firmare  l’appello e approfondiremo presto questo tema.

di Anderline Amamgbo *

Appello per porre fine alla persecuzioni e sterminio degli Indigenous People of Biafra (Ipob) in Nigeria sotto il governo tiranno del Gen. Muhammadu Buhari ed affinché il leader di Ipob Nnamdi Kanu, detenuto dalle forze nigeriane illegalmente da 10 mesi, venga rilasciato.

È chiaro al tutto il mondo che il presidente Muhammadu Buhari e la sua Nigeria odiano a morte la gente del Biafra, è per questo che ogni volta che i popoli indigeni del Biafra (IPOB) organizzano una protesta pacifica, senza armi (perché non sono violenti), come quella dello scorso 18 gennaio 2016, Buhari dà ordine immediato alla polizia e all’esercito di iniziare il tiro a segno per ucciderli, nonostante le proteste di IPOB siano sempre pacate e senza armi. L’IPOB (Indigenous people of Biafra) rappresenta gli indigeni del Biafra. Il loro leader è Nnamdi Kanu, un cittadino britannico con doppia nazionalità che è stato arrestato dal DSS (il dipartimento di stato nigeriano) e da Gen. Muhammadu Buhari ed è detenuto da più di 10 mesi ormai, nonostante fosse stata concordata una cauzione e le condizioni fossero state soddisfatte. Durante questo lungo periodo, più di 2 giudici hanno ordinato l’immediato e incondizionato rilascio di Nnamdi Kanu, dal momento che le accuse di terrorismo sono senza logica, false e infondate. Eppure la corrotta presidenza di Buhari non ha rispettato i giudizi dei giudici competenti! I biafrani e Nnamdi Kanu si battono per la libertà dei popoli indigeni del Biafra, vogliono ripristinare la nazione del Biafra basandosi sul diritto universale di autodeterminazione previsto dalle Nazioni Unite. «Noi non siamo nigeriani, siamo biafrani. Il mondo deve sentire la nostra voce e venire in nostro soccorso, prima che si ripeta una nuova guerra del Biafra dopo quella tra il 1967 e il 1970» urlano. Il presidente nigeriano Buhari e la polizia segreta (DSS) hanno abusato e gravemente violato i diritti umani dei biafrani e del leader dell’IPOB Nnamdi Kanu, che è stato e continua ad essere torturato fisicamente e psicologicamente. E’ stato picchiato, costretto con la forza a bere e mangiare ciò che lui non voleva bere ne mangiare, e a dormire per terra senza materasso e coperte. Che cosa ha fatto il popolo del Biafra per meritare tutto questo? È un crimine lottare per la propria indipendenza e per la loro libertà? È un crimine voler garantire un futuro migliore ai loro figli nella loro nazione, il Biafra? Il mondo deve ascoltare la loro voce e venire in loro soccorso.

biafra2Secondo l’IPOB Nnamdi Kanu è stato rapito illegalmente a Lagos il 14 ottobre 2015 da agenti del DSS e processato il 19 ottobre da una corte di Abuja. Il DSS ha ottenuto che il processo venisse spostato in un alto tribunale di Abuja in modo da detenere Mazi Nnamdi Kanu per 90 giorni durante le indagini in quanto accusato di terrorismo. In entrambi i processi i giudici si sono pronunciati per un suo rilascio incondizionato. Il DSS ha totalmente ignorato le ordinanze del tribunale. Dal 20 gennaio la difesa di Kanu è portata avanti da un nuovo team legale, che ha ottenuto dal presidente dell’Alta corte federale, Maitama-Abuja, il trasferimento del detenuto alla prigione di Kuje, dove potrà vedere la famiglia, gli avvocati ed essere visitato dai medici. Il 29 settembre 2016 ci sarà una nuova udienza.

Vogliamo e chiediamo l’immediato e incondizionato rilascio del attivista nonché  leader dei Popoli Indigeni del Biafra (IPOB) Nnamdi Kanu.

Nnamdi Kanu è un prigioniero di coscienza e deve essere rilasciato immediatamente e incondizionatamente!

AGISCI ORA! Firma l’appello per il suo rilascio http://buonacausa.org/cause/nnamdi-kanu-deve-essere-rilasciato-immediatamente

*(Delegata Popoli Indigeni del Biafra, IPOB)