Arresto magistrati turchi: inaudita barbarie, istituzioni italiane intervengano

In queste ore tragiche il governo Erdogan sta profittando del  fallito (?) golpe  del 15 luglio per procedere  in maniera sommaria ad arresti, epurazioni, licenziamenti arbitrari. Giudici, docenti universitari, imam,  giornalisti, agenti di polizia, chiunque lontanamente sospetato di opposizione al regime viene arrestato, incarcerato o sospeso dalle proprie funzioni. Il vero golpe si sta attuando in quest ore ed  è in base a tale  ragione che pubblichiamo l’appello dell’Associazione Nazionale Magistrati e per gli stessi motivi saremo presenti domani  pomeriggio a Roma, davanti all’ambasciata della Turchia, al flash mob indetto da FNSI e Art 21 per protestare contro la repressione di ogni libertà democratica che si va attuando in questo importante paese.

L’ANM apprende con sgomento e sdegno le notizie relative alla destituzione e all’arresto di oltre 2.700 magistrati turchi da parte delle Autorità del loro Paese. Nell’esprimere vicinanza e solidarietà ai propri colleghi vittime di questa gravissima azione, che non ha precedenti nella storia, l’ANM chiede che gli organi istituzionali italiani si attivino immediatamente presso gli organismi internazionali affinché venga con urgenza interrotta questa inaudita barbarie a danno dei soggetti deputati a garantire la legalità e venga ripristinato lo stato di diritto.

La Turchia è uno dei 47 Stati del Consiglio d’Europa e ne ha sottoscritto le Convenzioni tra cui la CEDU; l’annullamento della concreta indipendenza e dell’autonomia dei giudici è una plateale violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Se in un Paese non sono liberi i magistrati non è libero nessuno.