Ci è giunta richiesta da “Progressi, ‘Italia in movimento” la richiesta di aderire ad una petizione di cui pubblichiamo il testo. Progressi è un “motore di partecipazione” che vuole dare voce alle richieste di chi non accetta di subire tante ingiustizie attraverso iniziative concrete rivolte alle istituzioni.
Abbiamo aderito come ADIF e invitiamo a farlo come a sostenere tante altre istanze che attraverso questo veicolo trovano modo di far sentire la propria voce.
Il dolore e la rabbia che proviamo per gli attacchi terroristici in Europa – così come in Medio Oriente e in Africa – non hanno bandiera né religione.
Chiediamo ai governi e alle istituzioni risposte politiche sulle cause del terrorismo e sugli interessi economici che lo favoriscono.
Chiediamo soluzioni orientate alla pace e al dialogo. Vogliamo vivere in sicurezza ma senza blindarci dentro i confini europei, senza usare capri espiatori né alimentando nuovi conflitti.
L’arma più potente che abbiamo è l’inclusione sociale e il rispetto dei diritti umani. La lotta al terrorismo e all’intolleranza deve vederci tutti uniti, sotto una sola bandiera.
All’appello aderiscono ARCI, UCOII (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia), Incontri di Civiltà, Adif (Associazione Diritti e Frontiere), UFTDU (Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani), Antigone e Rete della Conoscenza.
Le firme verranno consegnate al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni e al ministro della Difesa, Roberta Pinotti.